Il 7 agosto 1974 il funambolo francese Philippe Petit compì la sua impresa più famosa e spettacolare: attraversare gli oltre 60 metri che dividevano le Torri Gemelle di New York camminando su un cavo sospeso a più di 400 metri di altezza.
Petit aveva iniziato a pensare a questa attraversata a diciassette anni nella sala d’attesa di un dentista, quando vide su una rivista il progetto di costruzione delle torri.
Alla fine del 1973, Petit si recò a New York e iniziò a preparare l’impresa in ogni dettaglio, con uno speciale allenamento, sopralluoghi, attrezzature e cavi appositi, servendosi di falsi documenti e travestimenti per ingannare le guardie.
Alle 7.15 del mattino del 7 agosto 1974 infine, Petit salì sul tetto di una delle torri e fece avanti e indietro per otto volte sul cavo di acciaio, vestito di nero e con un’asta per tenersi in equilibrio: camminò, si sdraiò sul filo, si inginocchiò e salutò gli spettatori-osservatori che nel frattempo avevano preso a osservarlo e applaudirlo.
Una volta sceso, venne arrestato dalla polizia, ma visto il successo e la copertura mediatica dell’impresa, il procuratore distrettuale di New York fece cadere tutte le accuse, condannandolo semplicemente ad esibirsi per i bambini a Central Park.