Tra i Giusti tra le nazioni italiani spicca un Angela.
Si tratta di Carlo Angela, un medico attivo durante la seconda guerra mondiale nel paese di San Maurizio Canavese con l’incarico di direttore sanitario di una casa di cura per malattie mentali.
Fu qui che durante l’occupazione tedesca Angela offrì rifugio a numerosi ebrei, falsificando le cartelle cliniche per giustificarne il ricovero; stilò diagnosi errate e manipolò cartelle cliniche, trasformando ebrei in “ariani” e persone sane in pazienti psichiatrici.
Nella sua opera di soccorso agli ebrei Angela fu aiutato dal suo vice Brun, da madre Tecla e dagli infermieri Fiore De Stefanis, Carlo e Sante Simionato. Fu anche sospettato dalla polizia fascista, convocato e interrogato a Torino rischiando persino la fucilazione.
Le azioni compiute da Angela rimasero sconosciute per oltre mezzo secolo e vennero alla luce soltanto nel 1995, quando Anna Segre decise di pubblicare il diario del padre Renzo, scritto durante il periodo in cui era scampato ai campi di sterminio, con la moglie Nella, nella clinica gestita dal dottor Angela.
Sulla base delle prove e delle testimonianze raccolte, il 29 agosto 2001 una commissione israeliana ha conferito al professor Angela la Medaglia dei Giusti tra le nazioni e ha inserito il suo nome nel Giardino dei giusti a Gerusalemme.
Il riconoscimento è stato ritirato dai figli di Carlo, Sandra e Piero (si, quel Piero Angela).