Nel 1849, il governo francese incaricò Maxime Du Camp di fotografare i monumenti dell’antico Egitto. Per lo studio di una parte dei colossali templi nella roccia di Ramses II, Du Camp ordinò di scavare nella sabbia sino a far riaffiorare il volto della statua del faraone, dopodiché fece sedere uno dei suoi assistenti sulla sommità per renderne le proporzioni. Nel 1852 Du Camp pubblicò un libro illustrato da 125 stampe: la prima documentazione fotografica dei monumenti egizi aveva visto la luce.
Nonostante l’eccezionale valore dell’opera, il romanziere Gustave Flaubert non ne fu impressionato, commentando: “I templi egizi mi annoiano profondamente”.