Vittime collaterali dell’attentato al giudice Giovanni Falcone, colpevoli solo di svolgere il proprio lavoro, nella strage di quel 23 maggio 1992 morirono anche gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Fu proprio la giovanissima vedova di Vito Schifani, Rosaria Costa, a prendere la parola ai funerali delle vittime, in un discorso straziante e potente: “Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani mio, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato…, chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso.
Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare…Ma loro non cambiano… […] …loro non vogliono cambiare…Vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che avete reso città di sangue, troppo sangue, di operare anche voi per la pace, la giustizia, la speranza e l’amore per tutti. Non c’è amore, non ce n’è amore…”Foto di Letizia Battaglia, soggetto Rosaria Costa, vedova Schifani. 1992.