Fra il 1885 e il 1917 furono realizzate ben 52 uova Fabergé come doni pasquali. Una raccolta di tutte le meravigliose uova donate prima da Alessandro III e poi da Nicola II alle donne della loro vita: la zarina Maria Fëdorovna e la zarina Alessandra.
La prima delle uova imperiali, donato da Alessandro III alla moglie Maria Fëdorovna per la Pasqua del 1885. Si compone di un uovo d’oro smaltato di bianco opaco, mentre dentro si trova un tuorlo d’oro contenente una gallinella cesellata d’oro giallo, bianco e rosso con gli occhi di rubini. Anche questa a sua volta conteneva due sorprese ormai perdute: una replica in miniatura della corona imperiale in oro e diamanti e un ciondolo di rubino a forma di uovo con una catenina per essere indossato.
Il terzo uovo imperiale (il secondo andò perduto) venne regalato dallo zar alla zarina nella Pasqua del 1887. Inizialmente perduto anch’esso, venne ritrovato solo nel 2012 dopo che un commerciante di rottami l’aveva acquistato ad un’asta per soli 13.000 dollari.
La sorpresa dell’uovo era un orologio d’oro del produttore di orologi svizzero Vacheron Constantin.
Uovo realizzato per la Pasqua del 1888 e purtroppo andato perduto, dell’uovo sul cocchio con cherubino esiste questa fotografia che però non lo ritrae direttamente.
Si può scorgere infatti solo un riflesso sfocato.
Nell’inventario del 1917 del tesoro imperiale sequestrato, l’uovo viene descritto come “uovo d’oro decorato con brillanti, uno zaffiro; con un supporto d’argento dorato in forma di un carro a due ruote con un putto.”
L’uovo dei palazzi danesi fu il sesto uovo donato da Alessandro III alla moglie in occasione della Pasqua del 1890.
Si tratta di un gioiello smaltato alto circa 10 cm e coronato con un medaglione di foglie radianti e diamanti attorno ad uno zaffiro.
L’uovo è percorso da sei ampie fasce verticali e tre orizzontali, decorate con diamanti e foglie d’alloro dorate, con uno smeraldo ad ogni intersezione.
La sorpresa consiste in pannello pieghevole con dieci cornici d’oro ritraenti le residenze reali danesi, famigliari alla zarina proveniente dalla Danimarca. I ritratti erano realizzati ad acquerello su una lastra di madreperla tanto sottile da permettere a un po’ di luce di risplendere attraverso i colori.
Realizzato nel 1891, l’uovo Memoria di Azov fu ricavato da un blocco unico di eliotropio screziato di rosso e blu, con sovrapposto un motivo di volute d’oro decorate con brillanti.
La chiusura è composta da un rubino e due diamanti, posti al centro di una fascia d’oro.
La sorpresa celebra il viaggio di Nicola e del fratello Georgij in estremo Oriente e consiste in una miniatura dell’incrociatore corazzato della Marina Imperiale Russa Pamiat Azova (Memoria di Azov).
Il modellino è realizzato in oro rosso e giallo, platino e piccoli diamanti per i finestrini, il nome “Azov” appare sulla poppa. Il tutto era poi posto su una lastra di aquamarina, a rappresentare il mare.
Il viaggio, che doveva essere trionfale, peggiorò la salute di Georgij e inoltre Nicola fu vittima di un attentato.
Pare che l’uovo non divenne mai uno dei preferiti della zarina.
L’uovo rete di diamanti venne donato da Alessandro III alla zarina nell’aprile del 1892.
Venne realizzato con giadeite translucida verde pallido ed è circondato da una delicata rete di oro, argento e diamanti.
La sorpresa è davvero sorprendente!
Si tratta di un piccolo automa ad orologeria a forma di elefante, scolpito in avorio e decorato con oro, diamanti e pietre preziose bianche accompagnato da una piccola chiave per caricarlo.
Era la prima sorpresa meccanica che Fabergé inseriva nelle sue uova.
La sorpresa venne considerata persa fino al 2015, quando venne fortunatamente ritrovata tra gli oggetti della collezione del Royal Collection Trust.
L’uovo donato per la Pasqua del 1893 è particolarmente prezioso: fatto d’oro, è smaltato di rosso rubino e decorato da ghirlande floreali dorate, con fiocchi di platino e diamanti.
I diamanti furono usati anche come lastre sottili per ricoprire il ritratto ad acquerello del granduca Georgij.
Sui lati infine, vi sono quattro pannelli bordati di perle, che riportano ciascuno un numero per comporre poi l’anno 1893.
Con un sistema a cerniera, si aprono per rivelare altri dipinti con una diversa vista di Abbas Tuman.
L’uovo rinascimentale donato nel 1894 fu l’ultimo commissionato dallo zar Alessandro III prima della sua morte avvenuta otto mesi dopo.
Per la prima volta l’uovo posa orizzontalmente su di un supporto, a simulare uno scrigno.
Il gioiello venne scolpito in agata traslucida grigio-azzurra. La parte superiore dell’uovo è decorata con balze d’oro smaltate e piccoli quadrifogli con diamanti e rubini. Al centro, la data 1894 è disegnata con diamanti su un ovale smaltato, a sua volta circondato da piccoli diamanti.
La metà inferiore è invece decorata da conchiglie smaltate alternate a volute di smalto bianco con diamanti incastonati.
La base è d’oro smaltato di bianco, con decorazioni floreali smaltate.
Ad ognuno dei due lati è montata una maschera di leone in oro, con un anello che pende libero tra le fauci, come maniglia.
La sorpresa è purtroppo andata perduta.