Negli anni passati come Principe Consorte, il Principe Filippo si è distinto anche e soprattutto per le sue gaffe, frutto di un umorismo non proprio istituzionale e non proprio British.
Il post che segue è molto poco politically correct.
1961. Durante un discorso ufficiale allo Scottish Women’s Institute, Filippo non si trattiene ed esordisce dicendo: “Le donne britanniche non sanno cucinare”.
1967. Alla domanda se avesse intenzione di visitare l’Unione Sovietica, Filippo risponde: “Mi piacerebbe molto andare in Russia, anche se i bastardi hanno ammazzato metà della mia famiglia”.
1969. Dopo un’esibizione per i reali del cantante Tom Jones, Filippo chiede: “Con cosa fai i gargarismi? Con i ciottoli?”.
1974. Filippo non è mai stato tenero nemmeno con i propri figli. Nel commentare il tentativo di rapimento della Principessa Anna, Filippo si limita a dire: “Se quell’uomo fosse riuscito a rapire Anna lei gli avrebbe fatto passare l’inferno durante la prigionia”.
1981. Filippo commenta così la recessione che colpisce in quegli anni la Gran Bretagna: “Anni fa, tutti dicevano che dobbiamo avere più tempo libero, che si lavora troppo. Ora che tutti hanno più tempo libero, si lamentano della disoccupazione. La gente non sa cosa vuole”.
1984. Durante una visita ufficiale in Kenya, una donna porta un regalo a Filippo, che la guarda e replica: “Tu sei una donna, giusto?”.
1986. Durante una visita ufficiale in Cina, il Principe Filippo si rivolge così ad uno studente britannico: “Se stai qui troppo a lungo, tornerai a casa con gli occhi a fessura”.
1986. Durante un incontro del WWF, Filippo si lascia scappare una battuta sui cinesi: “Se ha quattro gambe e non è una sedia, se ha due ali e non è un aeroplano e se nuota ma non è un sottomarino, un cinese lo mangerà”.
1988. Nemmeno il Principe Andrea sfugge al pungente sarcasmo del padre che, commentando i progetti della nuova casa, afferma: “Sembra la stanza di una prostituta”.
1992. Qualcuno chiede al Principe Filippo cosa pensa della sua vita: “Avrei preferito rimanere nella Marina, francamente”.
1992. Durante un viaggio in Australia, Filippo dichiara di non voler accarezzare nessun koala perché non vuole prendersi qualche malattia spaventosa.
1995. A un istruttore di guida di Oban, in Scozia, Filippo ha la brillate idea di chiedere: “Come fai a tenere la gente del posto lontana dall’alcol abbastanza a lungo da superare il test?”.
1998. Papua Nuova Guinea. Il Principe parla con uno studente inglese, lì per fare trekking: “Dunque sei riuscito a non farti mangiare?”.
2000. In visita ufficiale in Italia, Filippo e la Regina stanno cenando con il presidente del Consiglio Giuliano Amato, che ha appena offerto loro alcuni tra i vini più buoni del Belpaese. Il principe risponde: “Dammi una birra. Non mi importa di che tipo, dammi solo una birra”.
2000. Il Principe non ha mancato di lanciare velate accuse anche alla stessa famiglia reale: “La gente pensa che qui ci sia un rigido sistema classista, eppure ci sono stati duchi che hanno sposato ballerine. E qualcuno ha sposato persino un’americana”.
2000. Filippo sta assistendo a un concerto di percussionisti caraibici e si rivolge così a un gruppo di bambini sordi: “Se state lì vicino, non mi meraviglia che siate sordi”.
2001. Ad un ragazzino di 13 anni, Filippo spegne tutti i sogni di gloria dichiarando: “Sei troppo grasso per fare l’astronauta”.
2002. Incontrando il leader degli aborigeni australiani William Brin, Filippo chiede: “Vi tirate ancora le lance addosso l’uno con l’altro?”.
2005. A Bristol si prepara l’inaugurazione della facoltà di ingegneria dell’Università e per l’arrivo della Regina l’ateneo viene temporaneamente chiuso. Ma forse nessuno avvisa Filippo che dice: “Non mi sembra che si lavori molto in questa università”.
2012: Filippo incontra un gruppo di disabili e a David Miller, che si sposta con una carrozzina elettrica, dice. “Quante persone hai investito con quella cosa stamattina?”.
L’ultima è forse la più adatta alla sua dipartita.
2000. Alle celebrazioni per il centenario della regina madre, non si trattiene dal dire “Non riesco a immaginare nulla di peggio che campare fino a cent’anni”.