In principio era san Nicola, vissuto intorno al 280 d.C. e vescovo di Mira, nell’attuale Turchia. Morto il 6 di dicembre di un anno imprecisato, il suo culto nei secoli successivi si diffuse a macchia d’olio e san Nicola divenne il santo protettore dei bambini.
Ma cosa portò il santo di Mira a trasformarsi in un omone con giubba e cappello rossi che parte dal Polo Nord per portare i regali in tutto il mondo la notte della Viglia di Natale?
Tutto cambiò con la Riforma Protestante che proibì il culto dei santi e costrinse gli adulti ad inventare nuove storie per far recapitare ai bambini i loro regali a dicembre. Il compito venne affidato a Gesù bambino, affiancato da una figura misteriosa che tuttavia ancora non aveva le fattezze del moderno Babbo Natale.
Le cose cambiarono nell’Ottocento soprattutto negli Stati Uniti, dove lo scrittore Washington Irving descrisse un San Nicola che volava sui tetti delle case con un carro volante per portare i regali ai bambini buoni. Alla fine dell’Ottocento il vignettista Thomast Nast disegnò Babbo Natale proprio come lo immaginiamo noi e alla diffusione di questa iconografia in tutto il mondo, Europa compresa, contribuì la Coca Cola che utilizzò per le sue pubblicità, il gioviale volto di Babbo Natale che noi tutti conosciamo.
Nella foto: alcuni Babbo Natale si esercitano ad indossare le tradizionali barbe e parrucche nel 1961. Lo scatto è di Alfred Eisenstaedt.