La prima, vera pagina dedicata alla fotografia e alle storie nascoste dietro di essa

Il terremoto dell’Irpinia

ACCADDE OGGI: 23 novembre 1980. Terremoto dell’Irpinia
Furono dure e struggenti le testimonianze che raccontarono di quando la terra tremò in quei luoghi già duramente colpiti da eventi simili. Numeri spaventosi, riassunti dagli storici Emanuela Guidoboni e Gianluca Valensise: «2.735 morti, circa 9.000 feriti e oltre 394.000 senzatetto. Sei paesi completamente atterrati, il patrimonio edilizio di un’ampia area, dalle montagne alla pianura, gravemente colpito. Oltre 77.340 case distrutte, 275.260 gravemente danneggiate».
Anche Franco di Mare riportò la sua testimonianza ed è un racconto fatto di dolore, ma anche di dignità: «Era bastato l’incontro con un uomo che si aggirava su una collina di macerie a Sant’Angelo dei Lombardi e raccoglieva piccole cose intorno a sé, oggetti all’apparenza privi di importanza: un fermaglio, un posacenere, una penna. Cercava con pazienza tra le pietre e le macerie e, appena qualcosa attirava la sua attenzione, si chinava a prenderla con delicatezza, come si fa con le more nei cespugli, e la riponeva in una scatola di scarpe vuota. Marco si avvicinò e gli chiese dov’era la sua casa e in che condizioni fosse.
– “È tutta qui. Ci stiamo camminando sopra.” rispose l’uomo, senza scomporsi.
– “E la sua famiglia?”
– “Stiamo camminando sopra anche a quella. Mia moglie è proprio qui sotto” disse indicando la punta delle scarpe. “Qui siamo sopra la cucina. L’avevo lasciata lì ed ero andato a prendere la legna per il cammino quando è arrivata la scossa. I miei due bambini sono più in là. In quel punto, vede? Quando sono uscito stavano giocando nella loro cameretta. Devono essere ancora lì. E ora, se vuole scusarmi…” e andò via, lungo quel cimitero di macerie, cercando frammenti della sua vita perduta.»
Foto di Gianni Foggia. 

 

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