Nel 1962 una donna scrisse alla Nasa: il suo sogno era di poter un giorno indossare una tuta spaziale, ma in quell’occasione l’agenzia rispose di non avere programmi che riguardassero donne astronaute e di non prevederli per il futuro.
Passarono 16 anni prima di ammettere finalmente una donna nel programma spaziale.
Sally Ride fu la prima ed andò nello spazio nel 1983, portando un po’ di scompiglio tra lo stuolo di ingegneri uomini che lavoravano all’epoca alla Nasa.
Probabilmente impreparati infatti, gli scienziati per prima cosa idearono un kit di “sopravvivenza” con il make up essenziale che pensavano che la Ride avrebbe voluto nello spazio (mascara, blush, struccante, etc.), salvo poi chiederle di quanti assorbenti avesse bisogno per una missione di una settimana: «100 è il numero giusto?». «No – rispose l’astronauta – non lo è».