Siamo nel 1990 e a Montecatini si gioca il tradizionale torneo “Piattelli”, che mette insieme alcuni dei migliori giocatori del campionato e tanti dilettanti del basket minore.
Joe Bryant, che all’epoca gioca in Italia, chiede se può giocare qualche minuto anche suo figlio dodicenne Kobe.
E’ Bruno Ialuna che ha il coraggio di schierare questo ragazzino allampanato per gli ultimi minuti della finalissima.
I difensori avversari si ritirano per lasciare spazio al bambino che con le sue piccole mani e la canotta che gli arriva alle ginocchia, tira e mette a segno una tripla con la disinvoltura di un professionista.
Un’altra azione ed ecco un altro canestro.
Solo al terzo tiro, Kobe viene stoppato da Federico Biagini che riceve i fischi di tutta la tribuna, incantata dalle capacità di quel dodicenne.
Un talento puro quello di Kobe che trasmetterà anche alla figlia Gianna, scomparsa troppo presto insieme al suo papà.