Nel 1982, Donna Ferrato iniziò un reportage che le diede modo di approfondire la vita di Garth e Lisa, all’epoca marito e moglie.
La costante vicinanza della fotografa alla coppia, la portò presto a scoprire di come Garth picchiasse quotidianamente la sua compagna, spesso anche di fronte alla stessa Ferrato, come in questo scatto: alle rimostranze di Donna, l’uomo la spinse a terra e fornì la sua spiegazione all’accaduto: “Non ho intenzione di farle del male, è mia moglie. So qual è la mia forza, ma devo insegnarle”.
Constatato quanto fossero inutili i suoi tentativi di fermarlo, Donna iniziò la sua personale lotta alla violenza contro le donne con l’unica arma a sua disposizione: la macchina fotografica.
Per 30 anni documentò episodi di violenza in tutti gli Stati Uniti, ma negli ultimi cinque ha smesso di fotografare le violenze, concentrandosi invece sulle donne che sono state capaci di abbandonare il loro aggressore: “Ero così sconvolta dal fatto che molte giovani donne sopportassero gli abusi giustificando i loro compagni. Volevo mostrare alla gente un’immagine diversa: un’immagine di quanto la vita di queste donne fosse migliorata da quando non erano più piegate dagli abusi, ma, allo stesso tempo, volevo che fosse riconosciuto il coraggio che era servito loro per allontanarsi da quella vita violenta.”