Bari, 8 agosto 1991. Dopo circa 9 mesi dalla caduta del regime comunista in Albania, la nave mercantile Vlora, con a bordo circa 20.000 cittadini albanesi poveri e disperati, attraccava al porto di Bari, con la speranza di una nuova vita in quella che appariva come la terra promessa italiana.
Gli italiani incontrarono così per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale questo popolo così vicino geograficamente, ma anche così lontano storicamente e culturalmente che fuggiva da un paese a pezzi, dopo un lungo periodo di dittatura e isolamento.
Appena attraccati, in molti si gettarono direttamente in mare. Altri baciarono la terra gridando in italiano: “Libertà! siamo liberi!”.
Nonostante le solite lotte politiche, nonostante l’iniziale diffidenza, gli italiani impararono negli anni a conoscere gli albanesi, ad abituarsi alla loro presenza grazie al fatto che la maggior parte di quelli che restarono in Italia si integrarono benissimo nel nuovo contesto.
Oggi gli albanesi sono una delle nostre minoranze più consistenti e contribuiscono in modo positivo, con il proprio lavoro, alla nostra economia.
“Noi non siamo ricchi e nemmeno privi di memoria e non ci possiamo permettere di non dimostrare all’Italia che gli Albanesi e l’Albania non abbandonano mai l’amico in difficoltà”. Con queste parole il premier albanese Edi Rama ha accompagnato la partenza del team di 30 tra medici e infermieri per l’Italia per aiutare noi, il popolo bisognoso in questa occasione.