È il giorno dell’Epifania del 1980 e il presidente della regione Sicilia, Piersanti Mattarella si sta dirigendo a messa con i suoi cari, senza scorta, per mantenere una parvenza di normalità e di libertà almeno nei giorni di festa.
Ma la normalità non può far parte della vita di un uomo che si è impegnato a sfidare la mafia. Otto pallottole lo raggiungono all’interno della sua berlina.
Piersanti è ferito a morte e, per caso, la fotografa Letizia Battaglia immortala quello che inizialmente le pare un piccolo incidente.
Ed ecco che una foto può racchiudere molto più di un’immagine e parlare di futuro oltre che di passato. L’uomo sullo sfondo con i capelli già ingrigiti e il corpo morente tra le braccia è Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica italiana.
Nel frattempo però c’è solo il corpo ferito di Piersanti Mattarella. Il fratello gli sorregge il capo mentre la moglie Irma gli spinge fuori le gambe. Piersanti respira ancora, e chissà quali saranno state le ultime parole dette in quel momento a suo fratello Sergio.
Sono però pochi attimi. Piersanti Mattarella muore sotto i colpi infami della mafia tra le braccia del fratello.
“Fui la prima ad arrivare in via della Libertà dove avevano ucciso Piersanti Mattarella. […] Sergio Mattarella teneva abbracciato il corpo del fratello, lo stava tirando fuori. Avevamo le macchine fotografiche in mano, pensavo si trattasse di un piccolo incidente, ma quella volta ci siamo fermati e ho scattato. E’ una foto drammatica come ogni tanto capita di scattare per caso, per un intuito. Dentro c’è tutto: la moglie, la figlia, il fratello fuori dall’auto, e Sergio chinato su Piersanti”.