La tragica storia di Vincent Van Gogh è intrecciata al fratello Theo, l’unico che sembrava davvero capirlo e al quale il pittore era legatissimo.
Quasi nessuno parla mai di una donna: Johanna Bonger, la moglie di Theo e la cognata di Vincent.
Johanna sposò Theo nel 1889, ma dopo soli due anni rimase vedova ereditando solo un appartamento a Parigi con circa 200 opere senza alcun valore di Vincent Van Gogh di cui le consigliarono di liberarsene.
Ma Johanna non distrusse mai quei quadri.
Dopo la morte di Vincent, e a meno di sei mesi di quella di Theo, Johanna non solo si dedicò assiduamente alla pubblicazione della corrispondenza dei due fratelli, producendo il primo volume in olandese nel 1914, ma svolse anche un ruolo chiave nell’accrescimento della fama e della reputazione di Vincent attraverso la donazione di sue opere a diverse mostre.
L’artista Richard Roland Holst criticò l’operato di Johanna dichiarando: “Quello che la signora Van Gogh vorrebbe fare è quanto di più enfatico e sentimentale, ciò che fece versare il maggior numero di lacrime; lei dimentica che il suo dolore sta trasformando Vincent in un dio”.
Il suo operato davvero trasformò Vincent Van Gogh in uno dei più celebri artisti di tutti i tempi consegnandolo alle soglie dell’eternità.