Arrivata ad Auschwitz il 23 ottobre 1943, la ballerina ebreo polacca Franceska Mann fu tra gli sfortunati condannati immediatamente alla camera a gas. Le venne ordinato di spogliarsi per la falsa procedura delle docce purtroppo ben conosciuta, ma lei, forse consapevole della fine che l’aspettava, decise di vendere cara la pelle. Alcuni testimoni dissero infatti che la ballerina si denudò in maniera volutamente provocante per distrarre le guardie, prese poi la pistola di uno degli ufficiali e gli sparò un colpo alla testa e uno allo stomaco. Sparò anche un terzo colpo che ferì un sergente delle SS. Fu lo stimolo per gli altri condannati che iniziarono una lotta conclusasi purtroppo con il fuoco delle mitragliatrici naziste.
Franceska Mann morì nella sparatoria.