“Wish you were here”, vorrei che fossi qui.
Quante volte lo abbiamo detto a una persona cara lontano da noi e, non so voi, ma spesso mi ritrovo a pensare a questa malinconica canzone dei Pink Floyd, pezzo indelebile nella storia della musica.
Anche la copertina dell’album doveva riflettere l’idea dell’assenza, filo conduttore delle canzoni raccolte in esso.
Il perchè di tale scelta è spiegato in buona parte dalla storia personale di Syd Barrett (cofondatore della band) e del suo viaggio personale che lo aveva portato prima fuori dal gruppo e poi fuori dalla realtà. La copertina doveva dunque ricreare questa assenza dal reale immortalando due persone in giacca e cravatta, che si stringono asetticamente la mano in mezzo ad un panorama desolato. Lo scatto fu effettuato a Burbank (California), sul retro degli studi cinematografici della Warner Bros, il posto dove la vita immaginata da registi e sceneggiatori prendeva il sopravvento su quella reale.
La paura di aprirsi all’altro e di rimanere scottato è la spiegazione dell’uomo che brucia in copertina