Definita l’icona della Grande Depressione, simbolo di un’intera epoca della storia americana, è l’immagine della Misera raccoglitrice di piselli di Nipomo, in California.
Lo scatto magistrale, datato 1936, venne eseguito da Dorothea Lange.
Meno nota è invece la donna ritratta, Florence Owens Thompson, celebre suo malgrado, perché la Lange non chiese mai il suo nome, né la sua storia, e per quarant’anni quel volto stanco e scavato dalla miseria fu solo una «donna di trentadue anni, madre di sette figli, raccoglitrice di piselli».
Questo finché la Associated Press non fece pubblicare una storia sullo scatto, suscitando l’ira della stessa Florence, che scrisse una lettera per esprimere il proprio disappunto per quell’immagine, affermando di sentirsi «sfruttata» da quel ritratto, dal quale peraltro non aveva ricavato un soldo.
Le pieghe sul volto della madre mostrano la disperazione e la nostalgia, incarnano la sofferenza di un’intera nazione, ma rappresentano anche una madre che è ancora in grado di proteggere i suoi figli, nonostante tutto con grande dignità.