La mattina del 5 maggio 1990 la fotografa Therese Frare immortala gli ultimi istanti di vita di David Kirby circondato dalla sua famiglia, in quello che, nella rivista Life, venne definito come “lo scatto che ha cambiato il volto dell’AIDS”. La sua pubblicazione, infatti, sconvolse gli Stati Uniti. Pochi, a quei tempi, erano a conoscenza della gravità e degli effetti, generalmente sottovalutati, dell’AIDS, spesso considerata come una “malattia degli omosessuali” (la stampa statunitense, ai tempi della sua scoperta, coniò appositamente il termine GRID, acronimo di Gay-related immune deficiency). Fu lo stesso David, fondatore di un’associazione per la lotta e prevenzione di questa malattia, a chiedere alla giovane fotografa, presente in ospedale per documentare la vita dei malati terminali di AIDS, di fotografare il decorso della sua malattia fino agli ultimi istanti. Il suo obbiettivo era quello di sensibilizzare i suoi connazionali nei confronti di una patologia che rappresentava ancora un vero e proprio tabù.
Ancora più scandalosa fu la decisione del fotografo Oliviero Toscani di utilizzare l’immagine, a cui aggiunse i colori, assenti nella foto originale, per una campagna pubblicitaria di Benetton del 1992. I genitori del ragazzo accolsero positivamente la proposta, cercando di assecondare il volere del figlio e di aiutare la sua lotta per combattere la discriminazione e la disinformazione su uno dei mali più gravi della storia recente.