La dinastia dei Rockefeller è celebre per i suoi successi imprenditoriali e per le varie figure di spicco che ha fornito al panorama politico americano.
In pochi però conoscono la tragica fine di uno dei rampolli la cui scomparsa nel 1961 è ancora avvolta nel mistero meritando così una FASCIA DARK.
Il giovane Michael Rockefeller è il figlio del governatore di New York che in seguito raggiungerà addirittura la carica di vice presidente degli Stati Uniti e gode di tutti i privilegi che la sua facoltosa famiglia può garantirgli tra cui un’eccellente educazione all’università di Harvard.
Michael si laurea in storia ed economia e nel 1961 partecipa alla sua prima spedizione antropologica nella Nuova Guinea Occidentale organizzata dalla stessa università.
L’obbiettivo è di raccogliere sculture e reperti del popolo degli Asmat, una delle ultime culture dove si vive ancora come i nostri progenitori per poi portarli nel nuovo museo inaugurato dal padre e mantenere fede al prestigioso nome di famiglia.
Per spostarsi tra i numerosi villaggi Asmat, Michael e la sua troupe devono muoversi su un catamarano. Da ottobre per circa un mese, gli esploratori raccolgono numerose asce, statue, scudi, tamburi, lance, archi e frecce salvo poi incagliarsi con l’imbarcazione tra alcune rocce che la distruggono facendola affondare.
Aggrappato al relitto insieme ai suoi compagni, il 19 novembre 1961, dopo due giorni in mezzo all’acqua in attesa di aiuti, Michael decide di raggiungere a nuoto la riva per velocizzare la localizzazione del mezzo e i conseguenti soccorsi.
Sarà l’ultima volta in cui il ragazzo verrà visto in vita.
Mentre infatti il resto della compagnia viene soccorsa il giorno seguente, di Michael si sono perse le tracce nella giungla.
Sono molte le teorie a riguardo: alcuni hanno sostenuto che il ragazzo avesse potuto morire affogato, ma questa idea non tiene conto delle sue grandi doti natatorie, mentre altri hanno pensato che il giovane sia sì arrivato a riva, dove però è stato catturato da una tribù che ne ha mangiato le carni come vendetta contro i coloni olandesi.
Una foto però ha scatenato nuove perplessità a riguardo: si tratta dello scatto di un uomo bianco in mezzo ai nativi Asmat. Un uomo bianco incredibilmente somigliante a Michael.
E’ la stessa spedizione che ha scattato la foto a confermare la straordinaria somiglianza di quell’unico uomo bianco con l’erede dei Rockefeller.
Tuttavia, gli stessi Rockefeller non cercheranno mai la verità, senza commentare mai questo scatto e le dichiarazioni che lo accompagnarono, lasciando la scomparsa di Michael avvolta nel mistero.