Giochi Olimpici 1912, Stoccolma. In quest’immagine, scattata durante la Maratona, si intravede in mezzo alla strada, con il numero 50, il portoghese Francisco Lazaro. Questa è l’ultima foto nella quale è ritratto da vivo. Al trentesimo chilometro stramazzerà al suolo per poi morire all’ospedale. Lazaro è il primo atleta a morire durante un evento olimpico. In occasione di questa maratona, gli organizzatori svedesi avevano deciso, per la prima volta, di vietare tutti i possibili aiuti esterni per gli atleti. Vietati ciclisti al seguito, massaggiatori e dirigenti a bordo strada. Discutibile fu l’orario di partenza della gara: 13:48 con ben 32 gradi. Francisco, che era comunque un maratoneta esperto (tre volte campione portoghese), si accasciò al suolo al trentesimo chilometro colto da insolazione. Come da regolamento, non ci furono soccorsi. Venne ritrovato in preda a febbre ed a convulsioni. Spirò la mattina successiva all’età di ventuno anni. Successivamente si scoprì che Lázaro aveva coperto estese zone del proprio corpo con della cera, in modo da evitare ustioni; l’impermeabilità della cera aveva quindi impedito la naturale traspirazione, portando a un grave squilibrio elettrolitico e a disidratazione irreversibile.
Alessandro Di Nardo