4 maggio 1949. Tragedia di Superga
Al rientro da Lisbona, il 4 maggio 1949, il trimotore FIAT G. 212 delle Aviolinee Italiane che trasportava la squadra del Grande Torino, trovò una fitta nebbia che avvolgeva Torino e le colline circostanti. Alle ore 17:05, fuori rotta per l’assenza di visibilità, l’aeroplano si schiantò contro i muraglioni di sostegno del giardino posto sul retro della Basilica di Superga. Le vittime furono 31. Con il nome di Grande Torino si indica la società calcistica italiana del Torino Football Club nel periodo storico compreso negli anni quaranta del XX secolo, pluricampione d’Italia i cui giocatori erano la colonna portante della Nazionale italiana e che ebbe tragico epilogo con la tragedia.
L’impatto causò la morte istantanea di tutte le trentuno persone di bordo, fra calciatori, staff tecnico, giornalisti ed equipaggio. Per la fama della squadra, la tragedia ebbe una grande risonanza sulla stampa mondiale, oltre che in Italia. Il giorno dei funerali quasi un milione di persone scese in piazza a Torino per dare l’ultimo saluto ai campioni.
Il Torino fu costretto a schierare la formazione giovanile nelle ultime quattro partite, e lo stesso fecero gli avversari di turno; il Torino fu poi proclamato vincitore del campionato a tavolino.
L’impressione fu tale che l’anno seguente la Nazionale scelse di recarsi ai Mondiali in Brasile con un viaggio in nave di tre settimane.
Forse era troppo meravigliosa questa squadra perché invecchiasse; forse il destino voleva arrestarla nel culmine della sua bellezza. (Carlo Bergoglio)