Il giovane è Issei Sagawa, ha 32 anni e dal Giappone si è trasferito a Parigi per studiare alla prestigiosa università della Sorbona. E’ il figlio di un uomo molto facoltoso che ha scelto di liberarsi dell’erede con problemi mentali mandandolo all’estero. Durante l’adolescenza infatti, Sagawa è entrato di nascosto nella camera di una studentessa con addosso una maschera di Frankenstein. Il suo intento è di mordere una natica della ragazza, ma questa si sveglia e inizia a gridare. Solo l’intervento del padre di Sagawa permette al giovane di non rimediare una denuncia, ma si rende necessario trovare una soluzione per allontanare il figlio ed evitare lo scandalo. Questo episodio è la premessa alla follia del ragazzo: Sagawa è infatti da sempre ossessionato dal
desiderio di assaggiare carne umana.
Ma torniamo a Parigi, alcuni anni dopo questo episodio.
Sagawa segue il corso di letteratura dell’università insieme a Renée Hartevelt, una graziosa ragazza olandese di 25 anni, di cui si innamora appassionatamente.
L’attrazione è tale da spingere il ragazzo a desiderare di passare più tempo con lei e, il 12 giugno 1981, la invita quindi presso il suo appartamento con la scusa di ripassare alcune poesie in vista dell’esame di fine corso.
Dovrebbe trattarsi di un normale ripasso tra studenti, ma durante l’incontro, per altro registrato su cassetta, Sagawa prende invece una carabina calibro 22 e spara senza motivo alla ragazza, uccidendola. Dal successivo ascolto del nastro si sentirà chiaramente una voce femminile intenta a leggere una poesia, un colpo di fucile e un momento di silenzio. Poco dopo il suono di un corpo che si accascia.
Basterebbe questo, ma Sagawa va decisamente oltre: consuma un rapporto sessuale col cadavere della ragazza e ne mutila il corpo documentando la sua follia con alcune fotografie dove si mostra estremamente euforico e soddisfatto. Eccitato da questa prima amputazione, quello che sembrava un gracile e innocuo ragazzo nipponico, si fa prendere da una malata euforia, consuma un secondo amplesso con il corpo straziato della giovane donna e poi passa ad amputarne nuovamente le carni per cucinarle. Le foto di quei momenti sono raccapriccianti, il primo piatto consiste in uno dei due seni disposto su un piatto con contorno di piselli e patate. E’ solo la prima portata di una lunga serie con cui Sagawa ingerisce circa 7 kg di carne umana. La sua eccitazione è praticamente incontenibile e i vicini dichiareranno alla polizia di aver udito distintamente le grida di gioia del cannibale durante lo strazio del cadavere.
Il banchetto di Issei dura fino al giorno dopo, venerdì 13 giugno 1981, quando decide di disfarsi del corpo occultando i resti della ragazza in due valigie che abbandona vicino al ristorante Chalet des les, dopo una corsa in taxi. Non si preoccupa di chi lo vede trasportare due valigie dalle quali inizia a colare del sangue ragion per cui per la polizia non è affatto difficile risalire ad Issei Sagawa anche grazie ai numerosi testimoni tra cui lo stesso tassista che lo ha accompagnato al ristorante.
Sagawa si fa arrestare senza opporre la minima resistenza, ammettendo immediatamente e senza alcun tipo di reticenza, tutti i suoi crimini.
La sua sorte pare segnata da una reclusione a vita nelle carceri francesi, ma il padre di Sagawa interviene nuovamente, schierando i migliori avvocati e ottenendo l’estradizione del figlio e la sospensione del carcere per incompatibilità del suo stato di salute mentale con le condizioni di detenzione.
In Giappone Sagawa ottiene una fortuna che potremmo definire quanto più ingiusta possibile: ad oggi è infatti un libero e benestante cittadino. Ha descritto nei dettagli i suoi crimini in libri che sono diventati veri e propri best seller e, adorato dalla televisione nipponica, viene ingaggiato come ospite nel talk show o per recitare in film pornografici.Spesso, durante le interviste rilasciate, ha dichiarato che solo la masturbazione gli ha permesso di dominare le sue pulsioni omicide. Pulsioni, però, che rischiano di essere risvegliate dall’impotenza provocata dalla vecchiaia e che gli impedisce l’autoerotismo. Nessuno pare tuttavia aver preso sul serio le dichiarazioni di Sagawa.